sabato 31 agosto 2013

Se il Pd vota come il M5S

Qual'e il senso di votare il PD se alla prima occasione in cui si dovrebbero tutelare gli interessi di Mira nel contesto regionale, nazionale ed europeo, in termini di sviluppo infrastrutturale e produttivo,rinnegano se stessi e si appiattiscono sulle posizioni incomprensibili del M5s?!
Questo ci viene da dire vedendo l'esito del consiglio comunale di Mira di mercoledì scorso dove PD e M5S hanno approvato insieme delle osservazioni al PTRC che finirebbero, se accolte definitivamente,per azzerare ogni possibilità di sviluppo del nostro territorio. .
Il nostro territorio comunale, ma anche i territori limitrofi, sono oggi ad un bivio importante per noi e per le generazioni a venire. Bisogna capire e decidere se crediamo ancora in un nord est fatto di industria e sviluppo, una delle locomotive d'Italia e d'Europa o se, invece, dobbiamo cambiare drasticamente  il nostro modello di società.
Il PTRC, Piano Territoriale di Coordinamento Regionale, le osservazioni al quale sono state votate e discusse nel consiglio del 28 agosto, parlava di questo individuando delle linee di sviluppo consapevoli della portate delle sfide che ci accingiamo a combattere. Sfide che ci vedono confrontarci con i paesi del Far East, con le regioni produttive della pianura padana orientale, della Baviera, dei paesi dell'est.
L'area centrale del Veneto, e ancor più la provincia di Venezia, hanno in potenza tutte le risorse e le capacità necessarie per rilanciarsi e sconfiggere definitivamente questa terribile crisi. Una crisi che ha colpito tutto il mondo occidentale ma che in Italia sta durando di più per una nostra incapacità di concorrere con gli altri stati.
Ebbene il rilancio della portualita e con essa dell'industria qualificata, della logistica e del turismo sono la grande chance di questa terra.
La regione ha ben chiaro questo, la regione in cui governano Lega e Pdl assieme.Ma anche il PD, che governa Venezia e che ha governato a lungo in provincia e a Mira, sapeva questo, e pur con i naturali distinguo aveva sostenuto questa linea. Oggi a Mira si è rinnegato un percorso di sviluppo lungo 15 anni temiamo per i soliti mal di pancia delle diverse anime del PD.

sabato 17 agosto 2013

Morara e le luci rosse...


In riferimento all'articolo uscito sulla Nuova Venezia del 14 agosto  linkato qui sopra, bisogna precisare che le posizioni di Morara sono assolutamente personali e non rappresentano di certo la linea del PdL di Mira.
Al di la del dibattito sul merito dei quesiti referendari che vogliono rendere legale l'apertura delle "case chiuse", sicuramente la proposta di trovare questi spazi all'interno della zona artigianale e produttiva è decisamente contraria alla nostra idea di sviluppo economico e molto più in linea con l'assoluto disinteresse che il nostro ha sempre dimostrato nei confronti del PIP di Giare e degli artigiani miresi, a partire dalla attività consigliare che non ha mai spinto verso la soluzione dei problemi del PIP, a quella in sezione (quando ancora veniva salvo poi andarsene quando non gli veniva data ragione, manco fosse il proprietario del pallone) quando si è battuto contro l'accordo che ha permesso la alienazione della casa artigiana a Forte Poerio.
Per questo riporto qui sotto il comunicato stampa che ho inoltrato alla Nuova:



Dopo oltre un anno dispiace dover tornare a puntualizzare l'ovvio e cioè che Mario Morara non rappresenta in alcun modo il PdL e che non è nemmeno consigliere comunale a Mira.
Alle ultime elezioni comunali Morara ha corso con una lista civica che si era contrapposta particolarmente al Pdl e che è forse piuttosto riconducibile a scelta civica.
In particolare la lontananza dal PdL è ancora più evidenziata dalla proposta di ricavare gli spazi per un quartiere a luci rosse all'interno del PIP di Giare, cosa che il PdL non farà mai.
È quantomeno sintomatico che un ex-consigliere e le amministrazioni che si sono succedute a Mira sino ad oggi, pensino sempre al nostro PIP come "refugium peccatorum" per qualsiasi attività non riescano a collocare: prima il canile, poi la festa del movimento cinque stelle e infine il quartiere a luci rosse.
Bisognerebbe, invece, pensare a come sviluppare il nostro PIP che langue e stenta a partire, nonostante goda di una collocazione eccezionale per la presenza del Porto di Venezia e la vicinanza alle infrastrutture principali.
È invece carente di strutture a servizio, mensa, presidio medico, un centro per la promozione delle attività e persino di una linea ADSL adeguata e sufficiente.
I nostri artigiani si sono sempre arrangiati per far partire il PIP e sarebbe ora che qualcuno desse loro una mano.
Far ripartire il PIP, inoltre, servirebbe a rilanciare anche l'economia, l'occupazione della nostra città e persino ad aiutare le casse comunali: una maggiore quantità di attività potrebbe inoltre consentire di abbassare le aliquote IMU, oggi al massimo, senza mettere in pericolo il bilancio.
Quanto all'ex consigliere Morara non si può che riconoscergli una coerenza del tutto personale in questa "battaglia a luci rosse" ma certamente non ha mai bussato alla nostra porta per discuterne anche perché sicuramente non gli avremmo aperto, anzi.
L'assurdità di proporre una variante urbanistica in questo momento la dice, invece, lunga sull'ex consigliere Morara, e sulla vacuità della sua azione politica: oggi come oggi senza la legalizzazione dei "quartieri a luci rosse" e senza approvazione del Pat è inutile, fuori luogo ed irricevibile.
L'unica considerazione possibile è che l'ex consigliere sia alla ricerca di pubblicità e visibilità alla ricerca di una nuova collocazione dopo l'esperimento fallimentare delle ultime comunali.
Restiamo per questo sorpresi del grande spazio dato a una persona e ad un argomento così labili e deboli.

Il coordinatore comunale del PdL
Jacopo Carraro

lunedì 12 agosto 2013

Tempo di bilancio



Care amiche e cari amici,
pubblichiamo integralmente un comunicato inviato ai giornali.
Pur sperando che la stampa renda giustizia al nostro impegno, vi mettiamo comunque a conoscenza delle ragioni della nostra assenza al Consiglio Comunale dedicato al bilancio, la cui data ci pare oltremodo inopportuna anche perché non necessaria.
Bisogna inoltre ricordare che diverse interpellanze giacciono inascoltate da diversi mesi in attesa di essere discusse in Consiglio Comunale con l'unico risultato di essere stantie al momento della discussione, quindi o croniche o, oramai, superate.

"Gentili concittadine e concittadini,

normalmente il periodo estivo oltre a rappresentare il momento del riposo, rappresenta l’occasione per riflettere sulle cose fatte con pacatezza e maggior approfondimento. Oggi desidero proporVi una riflessione dedicata al nostro Comune. Sono passati mesi a sufficienza per poter giudicare il Sindaco e la sua Giunta.

Una squadra di governo che, secondo le roboanti affermazioni svolte durante la campagna elettorale, avrebbe dovuto rivoluzionare il nostro comune è che invece si è logorata da solo a causa del suo velleitario immobilismo. L’unico aspetto positivo che possiamo registrare è che dopo 60 anni i miresi hanno scelto altro dal Partito Comunista è dai suoi discendenti: era ora!

Ma la forza politica che ha avuto l’opportunità di raggiungere questo risultato, lo ha sprecato, totalmente buttandolo alle ortiche. Non avremmo mai pensato di dover lo riconoscere ma rimpiangiamo il seppur minimo dialogo e confronto che esisteva con le Amministrazioni precedenti: tale è l’opacità delle decisioni di questi giovani cinque stelle.

Il PdL non ha partecipato alla discussione del bilancio: la nostra assenza è un fatto politico chiaro! A volte può far più rumore un silenzio di una voce inascoltata!

La nostra e’ una denuncia a tutto campo sul Bilancio, sia per come è stato costruito, privo di alcun confronto con la cittadinanza e  le minoranze, sia per le non-decisioni prese: è questa l’amministrazione 2.0, la casa di vetro, la voglia di ascolto delle istanze cittadine? Tutto svanito in una bolla di promesse populiste e slogan a tratti volgari verso gli avversari politici.

Un bilancio pessimo, privo di sguardo al passato ma soprattutto privo di una visione del futuro: nessuna linea direttrice. Assenza totale di impegni per la cultura, per il sostegno alle politiche di promozione turistica, per aiutare le piccole e medie imprese a vincere la crisi e valorizzare le peculiarità del nostro territorio. Nulla, il vuoto pneumatico. Solo aumento dei tributi locali!

A questo deve essere aggiunta la dannosa tendenza all’auto isolamento che questa giunta porta nel proprio DNA e che ha fatto perdere al nostro comune più di un treno per essere protagonista sulla scena politica rivierasca, relegandola in posizioni di retroguardia e isolate.

Ma è insita in chi crede che tutto debba essere risolto nel piccolo e nel quotidiano, l’incapacità di fare squadra e la mancanza di politiche di respiro più ampio, che potrebbero con faciloneria essere bollate come velleitarie ma che al contrario danno una linea verso cui far convergere le politiche amministrative.

Al contrario le azioni dell’amministrazione comunale sembrano essere frutto del caso o del momento, e finiscono col dialogare sempre e solo con le stesse minoranze più rumorose o semplicemente più affini.

Non si può, in questo senso, dimenticare le vicende della città metropolitana, tema rimandato ma non cancellato dall’agenda politica, che oltre a portare un contributo al tema specifico, avrebbe permesso di instaurare rapporti più proficui con i comuni rivieraschi.

Invece hanno scelto di “ballare da soli”, così come si è deciso di non aiutare il comune di Dolo per quanto riguarda il giudice di pace, non si è partecipato, unico tra i comuni della riviera, alla fiera del turismo a Milano è oggi si è soli nella gestione del teatro, eccellenza mirese.

Anche la scelta di ritirare il Pat, oltre a comportare un ulteriore esborso di denaro pubblico, testimonia della assoluta volontà di non coinvolgere le minoranze ed i cittadini che esse rappresentano.

Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti che oggigiorno la capacità di fare squadra, superando il colore politico, è alla base del fare amministrazione: promuovendo iniziative che diminuiscano le spese garantendo allo stesso tempo la qualità dei servizi ai cittadini.

Questi giovani ed immaturi amministratori cinque stelle, non hanno fatto nulla di quello che si doveva pur avendo una solidissima maggioranza consiliare (che ha sempre votato in maniera bulgara), non lo stesso potrebbe dire della giunta viste le continue defezioni, licenziamenti e rimpasti.

Per noi le cose da fare sono chiare e siamo intenzionati a farlo, quando gli elettori ci dessero l’opportunità.

Cinque sono i punti cardine che ci impegnamo a seguire, operando per il rilancio de:

1. Turismo in riviera, con la creazione del brand turistico della riviera del Brenta
2. commercio locale, con un piano dei parcheggi comunali, abolendo le strisce blu è concordando aTrinità con gli operatori
3. zona PIP di Giare, un’area dalle grandi potenzialità e piccoli servizi che la lancino
4. programmazione urbanistica per il recupero degli abitati
5. tematica portuale nel nostro territorio, che già esiste anche se nessuno ne parla al cui percorso programmatico si deve partecipare sapendo anche quali possono e devono essere le priorità e i vantaggi per Mira.

Cinque battaglie per il futuro comune di Mira, cinque cose da realizzare per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Cinque impegni che il sottoscritto ed il partito del popolo della libertà si impegnerà a sostenere, costi quel che costi!

Il capogruppo consiliare Paolino D’annna
Il coordinatore comunale Jacopo Carraro