L’onorevole Dario Franceschini, parlando della lotta all’evasione fiscale, ha affermato che “ Quello che si recupera dalla lotta all’evasione fiscale deve andare alle fasce di “Povertà assoluta”.Perche ‘egli non ha parlato semplicemente di povertà ma ha ritenuto di specificare che i beneficiari dovranno essere poveri che appartengono alle fasce di “povertà assoluta ? Secondo l’Istat gli appartenenti ad una situazione di “Povertà assoluta” sono coloro che vivono in una famiglia che guadagna meno del paniere di sopravvivenza, circa il 5% della popolazione. Sono, invece, appartenenti ad una famiglia di “ Povertà relativa “coloro che fanno parte di una famiglia che guadagna meno della metà di quella mediana, circa il 13% della popolazione.
Accanto a queste definizioni dell’Istat ve ne sono altre tre coniate dagli studiosi: “ Povertà come deficit” quando si spende più di quello che si guadagna, ( non arrivare alla fine del mese), circa il 19 %,” Rischio di povertà “ quando vi è il rischio di diventare relativamente poveri, circa il 19 % e la “ Povertà soggettiva “quando l’interessato pensa che il suo reddito non sia adeguato, circa il 70 % della popolazione.
Ha fatto pertanto bene l’on.le Franceschini a specificare che egli si riferiva non tanto a tutti i poveri genericamente intesi ma ai poveri “ assoluti “; il richiamo al solo requisito della povertà sarebbe infatti insufficiente per una puntuale individuazione dei destinatari degli aiuti ipotizzati dall’esponente politico in parola.
Luigi Fistarollo