martedì 17 aprile 2012

La povertà assoluta

L’onorevole Dario Franceschini, parlando della lotta all’evasione fiscale, ha affermato che “ Quello che si recupera dalla lotta all’evasione fiscale deve andare alle fasce di “Povertà assoluta”.Perche ‘egli non ha parlato semplicemente di povertà ma ha ritenuto di specificare che i beneficiari dovranno essere poveri che appartengono alle fasce di “povertà assoluta ? Secondo l’Istat gli appartenenti ad una situazione di “Povertà assoluta” sono coloro che vivono in una famiglia che guadagna meno del paniere di sopravvivenza, circa il 5% della popolazione. Sono, invece, appartenenti ad una famiglia di “ Povertà relativa “coloro che fanno parte di una famiglia che guadagna meno della metà di quella  mediana, circa il 13% della popolazione.
Accanto a queste definizioni dell’Istat ve ne sono altre tre coniate dagli studiosi: “ Povertà come deficit” quando si spende più di quello che si guadagna, ( non arrivare alla fine del mese), circa il 19 %,” Rischio di povertà “ quando vi è il rischio di diventare relativamente poveri, circa il 19 % e la “ Povertà soggettiva “quando l’interessato pensa che il suo reddito non sia adeguato, circa il 70 % della popolazione.
Ha fatto pertanto bene l’on.le Franceschini a specificare che egli si riferiva non tanto a tutti i poveri genericamente intesi ma ai poveri “ assoluti “; il richiamo al solo requisito della povertà sarebbe infatti insufficiente per una puntuale individuazione dei destinatari degli aiuti ipotizzati dall’esponente politico in parola. 

Luigi Fistarollo

Longevità

Serrate discussioni sta suscitando l’allarme del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale l’allungamento della vita implica costi enormi. Se nel 2050 la vita media si allungherà di tre anni rispetto alle attese attuali, i costi già ampi dell’invecchiamento della popolazione aumenteranno del 50%.
Sull’ argomento invecchiamento –che va di moda - stanno fiorendo opere di studiosi che analizzano il fenomeno non solo per i riflessi di natura economica, ma anche sotto i profili sociologico, medico, filosofico ecc.
Cito, a tal proposito, l’opera di James Hillman “ La forza del carattere – la vita che dura”.L’autore osserva che “ I prossimi decenni saranno sempre più dominati dalla popolazione anziana, che somme immense vengono spese per estirpare le cause dell’invecchiamento e per ritardarne l’arrivo e che l’imperatura lotta di classe tra ricchi e poveri diventerà, nel nuovo secolo, una lotta tra Vecchi e Giovani”.
Ma se l’autore in parola ricorre anche a qualche nota di pessimismo, non altrettanto può dirsi di Theodore Roszak che nel suo stupendo libro, America the Wise, attende con gioia il trionfo dei vecchi. Scrive:”il semplice fatto che siano così numerosi potrebbe rivoluzionare la società, aiutandola a passare dal nostro predatorio capitalismo e dallo sfruttamento ambientale alla sopravvivenza del più mite. La sempre crescente percentuale di anziani nella popolazione fa pendere la bilancia in favore dei valori che stanno a cuore degli anziani: l’alleviamento delle sofferenze, la non violenza, la giustizia, l’accudimento e la conservazione della salute e della bellezza del pianeta”.
Ma sul tema mi fa piacere citare un nostro illustre scienziato, il prof. Umberto Veronesi, che nel suo bel libro “ Longevità” ci invita, pur con poche righe, a questa profonda  riflessione : “la longevità è un patrimonio qualunque sia la vostra convinzione su ciò che accade dopo la morte, è inutile e sciocco sottovalutare il periodo che trascorriamo in questa vita”.
La longevità, o la vecchiaia, vista da tre angolature diverse ma ugualmente stimolanti.
Luigi Fistarollo

venerdì 13 aprile 2012

Le Frazioni

Nel passato ebbi occasione di entrare in rotta di collisione con Nico Narsi il quale, ricordando in premessa e con ironia il mio deludente risultato alle elezioni amministrative – non ho mai capito che cosa c’entrasse con l’argomento in discussione – contestò alcune mie considerazioni sulle “primarie” con il post “Scuola Primaria: saper contare “. Egli sostenne che a sostegno delle mie affermazioni io mi sarei avvalso di “ calcoli matematici arrischiati “ e che egli non doveva “imparare somme e percentuali da Luigi Fistarollo”.
Premesso che non ho mai avuto alcun intento di insegnare la  matematica rimasi comunque deluso dal taglio che Narsi diede al suo intervento – ovviamente del tutto legittimo –inutilmente polemico e rivolto senza alcun motivo più alla mia persona che al contenuto della mia nota.
Ora l’argomento che raccolgo in questo breve appunto attiene alla matematica solo per il fatto che io sostengo che sono sette e Narsi che sono cinque. L’argomento riguarda il nostro territorio comunale, in particolare per quanto riguarda la sua articolazione
in Frazioni,  e lo propongo nella considerazione che se c’è un aspetto che chi fa politica non può non conoscere, è quello relativo al proprio territorio sopratutto se egli riveste una posizione rilevante quale è quella di segretario del maggior partito presente a Mira, il Pd.
Se si accede al “network Ning” creato da Nico Narsi (www.comunedimira.ning.com )si scopre che il nostro Comune avrebbe cinque frazioni: Oriago, Borbiago,Marano,Gambarare, Malcontenta.
In verità, le Frazioni sono sette ( v. sito del Comune di Mira, www.comune.mira.ve.it , Wikipedia e Comuni Italiani ) e, all’elenco di Narsi, vanno aggiunte le Frazioni di Mira Taglio e di Mira Porte. Non è un dettaglio!
Luigi Fistarollo

venerdì 6 aprile 2012

Di Pietro accusa

Mi ha colpito il durissimo intervento di Di Pietro in Parlamento rivolto al presidente del Consiglio
Mario Monti:
“Vi sono persone che non arrivano a fine mese che si stanno suicidando. Lei ha sulla coscienza
questi suicidi. Lei sta usando due pesi e due misure. Lei è latitante, non viene in Parlamento ma va
solo a raccontare bugie sui giornali".
E’ vero che la Costituzione prevede che “ I membri del Parlamento non possono essere perseguiti
per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle sue funzioni” ma in questa circostanza
mi pare che Di Pietro abbia superato ogni limite. Al di là dell’accusa rivolta a Monti di essere un
bugiardo – già di per sé pesante - la dichiarazione diventa gravissima, ingiusta e insopportabile
laddove attribuisce al Presidente del Consiglio la responsabilità di suicidi.
Perché il Presidente della Camera non è intervenuto? Credo che in questa circostanza non
c’entrasse molto la libertà di espressione garantita dalla Costituzione se non per abusarne.


Luigi Fistarollo